“Faccio cinema perché voglio amare e voglio essere amato. E dico benvenuti ai sanguinosi fantasmi della mia coscienza”.
Facendo un piccolo calcolo possiamo presto dire che se Daria Argento compie 70 anni, sono ben 40 quelli spesi nel mondo del cinema, anni in cui ha ottenuto grandi successo diventando il re del cinema horror nostrano, esportato anche in altri paesi, quali Francia, Giappone e Stati Uniti.
I suoi esordi risalgono agli anni ’70, quando presento “L’uccello dalle piume di cristallo”, thriller all’italiana che riuscì a guadagnare un miliardo di lire al boxoffice.
Ma il grande salto arriva con “Profondo rosso”, “Inferno”, “La sindrome di Stendhal”, “Phenomena”, “Il fantasma dell’opera” e “Suspiria”, film che di recente é stato presentato al festival del cinema di Cannes in una versione completamente restaurata.
Sul fronte privato Dario, insieme all’attrice Daria Nicolodi, ha poi avuto Asia, divenuta anche lei attrice di fama mondiale, spesso considerata come una bad girl all’italiana.
Ciò che da sempre caratterizza il suo stile come regista sono le riprese rallentate, montaggi che si alternano, estraniamento dei protagonisti dalla realtà, musichette acute e quella frenesia nell’uccidere.
“Se non avessi un po’ di paura anch’io, come potrei sapere che cos’è la paura? Cosa mi fa paura? I corridoi le scale, le finestre i tendaggi. Ricordi di una casa in cui ho vissuto parte della mia infanzia”, ha spiegato il famoso regista.
Alessandra Battistini