Pupi Avati: “Vittorio De Sica mi rivelò come far recitare bene un attore”

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Nella sua lunga carriera, e soprattutto negli ultimi anni, il regista bolognese Pupi Avati, ha trovato grande successo e sostegno da parte di pubblico e critica. Tra i suoi ultimi lavori infatti, da “Il nascondiglio”, con una straordinaria Laura Morante, a “Il papà di Giovanna” con il bravo Silvio Orlando, senza dimenticare “Gli amici del bar Margherita” e “Il figlio più piccolo”, con un Christian De Sica alle prese con il primo vero ruolo drammatico della sua carriera.
Pupi Avati è un maestro e sembra aver trovato il giusto modo per ottenere il massimo dai suoi attori. Quale sarà questo segreto?

“Applico una ricetta che mi rivelò Vittorio de Sica quando dovevo fargli da aiuto regista in un film su Rodolfo Valentino, film che poi purtroppo non si fece più perché lui si ammalò. Uso l’affetto. Un affetto sincero verso gli attori che lavorano con me”, ha rivelato il regista e sceneggiatore italiano.
“Tutti pensano che gli attori siano delle persone piene di sé, che siano boriosi e a volte arroganti, in realtà sono fragili e insicuri e quindi attraverso l’affetto che ho verso di loro li rassicuro, divento per loro un medico, un confessore e loro mi ripagano dando il meglio di loro stessi e rivelando capacità spesso inaspettate”.

Alessandra Battistini

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