In “Madres paralelas” di Almodòvar anche le ferite inferte dal franchismo.

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madres paralelas

Esce oggi nelle sale cinematografiche italiane l’ultimo film del regista spagnolo Pedro Almodovar.

“Madres paralelas”, questo il titolo della pellicola, ancora una volta vede protagonista una splendida Penelope Cruz. Preferita per la settima volta, la signora Bardem può considerarsi ormai un’autentica Musa ispiratrice per il cineasta castigliano. Il quale esce dagli schemi consolidati del proprio cinema proponendo un nuovo lavoro, decisamente diverso nei contenuti. Si punta il dito verso un fenomeno che i più sembrano aver dimenticato: quello dei desaparecidos e delle fosse comuni. È convinto, il regista, che un solo termine possa definire queste atrocità. Vergogna. Almodovar scoperchia la pentola del franchismo e della guerra civile in Spagna in maniera cruda, sentita. Davvero un periodo buio per la Spagna, dichiara.

La storia narrata nasce da una coppia di donne che si incrociano nelle corsie di un ospedale di oggi, entrambe in procinto di diventare mamme. Single tutte e due e alle prese con una gravidanza indesiderata, appaiono tuttavia molto diverse tra loro. La matura Janis (Cruz), una affermata fotografa, è ben lieta dell’evento che sta per verificarsi. Ana, invece, poco più che un’adolescente, è impaurita e fragile. Interpretata da Milena Smit Marquez, ottima coprotagonista, attrice rivelazione dell’anno, la ragazza è stata vittima di violenza sessuale in un’orgia con suoi coetanei. È il sesso, quindi, l’altro tema trattato dal regista spagnolo. Il quale esprime delusione e rammarico nell’affermare che la pornografia è il veicolo peggiore per “apprendere il sesso”. Soprattutto è amareggiato, quando nota, tra i ragazzi di oggi, unicamente una squallida imitazione del materiale ricavato dal web.

Le protagoniste del film sono, per Almodovar, madri imperfette. “Sono diverse da tutte le altre donne di cui ho parlato negli altri miei film. Mia madre e le altre donne, con le quali ho vissuto i miei primi dieci anni di vita, sono state obbligate ad essere forti per sopravvivere alla guerra”. Ed aggiunge: non so se oggi le donne sono più fragili, più vulnerabili, di certo sono state davvero tante, troppe, le ingiustizie che hanno sopportato nel corso della storia. E, se pure possano apparire mamme non perfette, da alcuni decenni si impegnano in lotte strenue per mantenere o affermare diritti sacrosanti.

Il film è stato presentato all’edizione #78 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia,nella quale Penelope Cruz si è aggiudicata la Coppa Volpi, quale migliore interprete femminile. Dalla Spagna invece non è arrivata la candidatura all’Oscar. Almodovar non si scompone più di tanto. E “sogna” che il pubblico esca dalle sale emozionato.

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